Silenzio.
La luce autunnale filtra dagli alti finestroni rivelando la danza
cosmica del pulviscolo altrimenti invisibile. Gli allievi sono seduti
in semicerchio, chi in seiza chi
a gambe incrociate. Sono attenti e concentrati. Nessuno fiata,
nessuno scherza, tutti guardano quello che accade al centro del
tatami. Ma non si
limitano a guardare con gli occhi, sembrano assorbire
come delle spugne quello che gli accade davanti. Ogni passo, ogni
gesto, vengono osservati e memorizzati, nell'atmosfera si respira una
certa tensione. Gli unici suoni che si sentono sono quelli prodotti
dai movimenti del Maestro: i piedi che scivolano sul tatami
e il sibilo dello Iaito
che fende l'aria. Solo poche
parole spezzano il silenzio, quelle necessarie per spiegare alcuni
passaggi della tecnica che viene ripetuta ancora una volta. Poi il
Maestro si ferma e invita gli allievi all'azione, loro si alzano e
prendono posizione, cercando di ripetere quello che hanno appena
visto sotto lo sguardo vigile del Sensei.
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