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giovedì 14 novembre 2013

Impressioni



Silenzio. La luce autunnale filtra dagli alti finestroni rivelando la danza cosmica del pulviscolo altrimenti invisibile. Gli allievi sono seduti in semicerchio, chi in seiza chi a gambe incrociate. Sono attenti e concentrati. Nessuno fiata, nessuno scherza, tutti guardano quello che accade al centro del tatami. Ma non si limitano a guardare con gli occhi, sembrano assorbire come delle spugne quello che gli accade davanti. Ogni passo, ogni gesto, vengono osservati e memorizzati, nell'atmosfera si respira una certa tensione. Gli unici suoni che si sentono sono quelli prodotti dai movimenti del Maestro: i piedi che scivolano sul tatami e il sibilo dello Iaito che fende l'aria. Solo poche parole spezzano il silenzio, quelle necessarie per spiegare alcuni passaggi della tecnica che viene ripetuta ancora una volta. Poi il Maestro si ferma e invita gli allievi all'azione, loro si alzano e prendono posizione, cercando di ripetere quello che hanno appena visto sotto lo sguardo vigile del Sensei.

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